Fortunatamente, gli addetti alla sicurezza della D’Amico Group che ha in appalto dalla direzione del centro la tutela ed il controllo delle gallerie del complesso, avevano notato da tempo i movimenti sospetti del “collega” appartenente ad una differente società di security, e ne controllavano gli spostamenti.
Nello specifico avevano rilevato che da un po’ di tempo, il soggetto usciva con uno zaino particolarmente gonfio dal negozio di abbigliamento dove prestava servizio. Dopo quattro giorni di appostamenti, avendolo visto mettere degli oggetti all’interno dello zaino, hanno deciso di fermarlo e di farsi mostrare il contenuto del medesimo, riscontrando la presenza della refurtiva per un valore di circa 170 €. I capi di abbigliamento avevano ancora le etichette attaccate, mentre erano state rimosse le etichette anti-taccheggio che lui stesso avrebbe dovuto controllare.
Una volta scoperto, il giovane sorvegliante ha anche tentato la fuga, ma è stato prontamente raggiunto ed immobilizzato dagli addetti della D’Amico Group, che hanno poi provveduto a consegnare il soggetto nelle mani dei carabinieri di Desio giunti nel frattempo.
Il ragazzo è stato immediatamente licenziato dall’agenzia di sicurezza per la quale lavorava e denunciato per furto con scasso.
Un plauso generale è andato agli addetti alla sicurezza della D’Amico Group che hanno saputo gestire la situazione con estrema professionalità ed attenzione, soprattutto per la difficoltà del caso specifico nel quale nessuno avrebbe mai sospettato dell’operato di un altro sorvegliante.
Ivan Porcu, responsabile delle guardie della direzione della galleria del centro commerciale, ha espresso il suo rammarico nel dover constatare come un giovane collega abbia preferito passare così facilmente dalla parte del torto, piuttosto che dedicarsi con dedizione al suo lavoro e, soprattutto che, una volta scoperto, abbia tentato di scappare nonostante fosse conosciuto da tutti.
L’episodio è particolarmente significativo perchè dimostra che è necessario tenere alta l’attenzione dato che non esistono persone insospettabili, anche sul fronte di chi è chiamato a controllare.